Carbon Farming

Governare il presente preparando il futuro: dallo strumento “Tecnica” all’approccio Tecno-diversità”

Téchne: insieme delle norme applicate eseguite in un’attività intellettuale o manuale.

La tecnica quindi è condizionata da tre vincoli:

  1. Vincoli del sistema – ambito – in cui opera (fisici, biologici, epistemologici e culturali in genere).
  2. Risposte desiderate o obiettivi perseguiti; che definiscono il motivo (giustificazione) e la direzione delle attività.
  3. Rapporti di causalità diretta che legano i primi due aspetti; che sono determinati dalle regole del contesto. Nella nostra epoca di fatto il mercato e le regole economiche che lo definiscono.

La Tecnica quindi si preoccupa di trovare soluzioni economiche (vincolo 3.) rispetto alle attività possibili (vincolo 1.) e desiderate (vincolo 2.).

Tecno-diversità 

La Tecno-diversità è un nuovo approccio alle attività, basato su apertura e tolleranza, capace di unire visoni diverse e integrare la causalità diretta con quella sistemica; un insieme di norme meno condizionate dai tre vincoli visti sopra e quindi aperto a soluzioni altrimenti impossibili da concepire. Non significa solo applicare tecnologie diverse, anche più complesse, quanto piuttosto integrare tecniche frutto di visioni diverse, per generare strumenti flessibili e auto-adattativi, nel contesto di complessità – inevitabilmente – crescenti.

Significa considerare diversi livelli logici della conoscenza e delle azioni da essa guidate, e inglobare in essa ciò che è alla base della vita stessa: l’imprevedibilità.

Visione

Avere una certa visione significa partire da determinati presupposti e ciò implica dare risposte orientate. Con umiltà dobbiamo riconoscere che “il meglio”, necessariamente riferito ad un determinato ambito (che a sua volta è definito da certe premesse), facilmente non lo sarà – o non avrà neppure senso – in un altro contesto, definito da obiettivi – quindi domande – diversi. 

La decisione di come guardare è la decisione su che risposte vogliamo ottenere.

Il superamento di questo limite si può tentare combinando:

  1. Approccio informato alla complessità.
  2. Sguardo sulla realtà nuovo, diverso, non meno scientifico, ma guidato anche dall’empirismo scettico di cui sono ricche culture meno tecnicizzate e meno riduzionistiche e deterministiche.

Una visione nuova quindi, integrazione e combinazione di diverse visioni; capace di dinamismo e adattabilità rispetto ad una realtà complessa, in buona parte imprevedibile.

L’approccio interdisciplinare (non semplicemente multidisciplinare) ed ecologico, che deriva da questa nuova visione, non è quindi semplicemente il frutto di una tecnologia figlia delle tradizionali scienze ecologiche, ma di una integrazione tra scienze e, più in profondità, tra diversità, saldate da ciò che hanno in comune le cose umane: l’umanità dello sguardo che le genera. E tale umanità ha, rispetto al resto della realtà, nessuna cosa in meno, e una sola cosa in più: la responsabilità che deriva dalla consapevolezza e dalla capacità di agire per calcolo.

Contesto economico-sociale, un esempio

Il Carbon Farming si inserisce (o per meglio dire, potrebbe inserirsi) pienamente in questo contesto e non può essere affrontato semplicemente come il contributo di una sola parte alla soluzione dei problemi climatici, o un ulteriore occasione di scambio economico nel mercato. Per una azione efficace non basta semplicemente l’uso di tecniche efficaci, serve guidare l’evoluzione interdisciplinare, la contaminazione incrociata di scienze dure e scienze umanistiche, per generare una cultura capace di coordinare l’insieme di azioni complesse di agricoltori, industria, cittadini, in un contesto ecologico transazionale; anche attraverso strumenti diversi, tra loro collegati e coordinati (sostegni al reddito, incentivi, coinvolgimento, comunicazione trasparente, filiere integrate fino a coinvolgere i cittadini che, con le scelte di acquisto, hanno in mano il potere maggiore, ma oggi non sanno di averlo, o come usarlo). La Ricerca rientra a pieno titolo nel contesto sociale, economico compreso, e di questo dovrebbe esserne sempre consapevole, specialmente nella Tecnica.

Il Carbon Farming ha quindi bisogno di un approccio generato da una visione, a sua volta figlia di una Missione chiara e condivisa, globale nello spazio, nel tempo, tra le componenti sociali.

Visione dinamica

Un approccio dinamico e integrato quindi in cui analizzare costantemente il sistema generale (riferito ai confini più ampi possibili) e i relativi sottosistemi; non solo nella reciproca integrazione istantanea, ma anche in funzione delle variazioni nel tempo e nello spazio, considerando anche la spinta dei cambiamenti climatici che influiscono sulle relazioni, sulle performance e sull’evoluzione dei consumi e della cultura in generale perché, man mano che essi evolvono e sono visibili, la loro evoluzione diventa elemento di input del sistema, accelerandone la progressione, nel senso desiderato o in senso contrario.

Mentre per alcune aree del sapere l’analisi dei dati storici permette di individuare, con buona approssimazione, le tendenze future, questo non è così affidabile per gli ambiti sociali, economici e cambiamenti climatici. In queste discipline del sapere non disponiamo di strumenti di previsione affidabile, soprattutto perché sono influenzate, al nostro livello di scala, da biforcazioni su scale diverse che non hanno una direzione preferenziale, quindi del tutto imprevedibili. Quello che possiamo fare è usare strumenti (modelli) in grado di ben simulare la dinamica del sistema (biologico, economico, ecc.), comprese le relazioni da e verso l’esterno, e osservarne l’evoluzione introducendo via via relazioni e valori del tutto nuovi o frutto – nuovo – della dinamica in essere. Per fare solo un esempio: girare i modelli che simulano l’evoluzione della sostanza organica nel terreno, tenendo conto dell’evoluzione della sostanza organica stessa e delle variazioni legate ai cambiamenti climatici, meccanizzazione, automazione, mercato, costi mezzi tecnici, ecc.

Conclusioni

Perseguire soluzioni tecniche, rimanendo all’interno di un contesto economico stabile, rende di fatto impossibile superare e correggere le conseguenze causate dall’approccio economico stesso; il quale funzionerà da confine e limite (orizzonte delle possibilità). È necessario ricercare soluzioni presupponendo regole economiche nuove, anche se non drammaticamente diverse. Infatti la tecnica si definisce in un ambito socio culturale per identificare soluzioni da esso promosse, con esso coerenti e in esso accettate. Modificare gli ambiti quindi, e più ancora il modo di osservare il contenuto di tali ambiti, che dovrebbe essere più attento alle relazioni, ai livelli logici, all’analisi delle potenzialità invece delle prestazioni storiche; un modo di osservare e dialogare sui sistemi che punti al coinvolgimento in missioni globali, in cui le parti possano riconoscersi e riconoscere il proprio ruolo e contributo.